Quando ci si ammala di cancro e si è genitori, si possono vivere difficoltà di comunicazione e di relazione con i propri figli, che si aggiungono alle preoccupazioni relative alla propria condizione fisica e agli squilibri che la malattia introduce nella propria vita.
Se i figli stanno attraversando la delicata fase dello sviluppo che va dai 12 ai 21 anni, le cose possono essere ancora più complicate, poiché le spinte evolutive caratteristiche di quest’età possono entrare in conflitto con la realtà di avere un genitore malato.
Ci possono quindi essere reazioni di chiusura, di distacco o di assoluta dedizione, diverse ma tutte accomunate da una percepibile sofferenza sottostante.
Per questi motivi, Attivecomeprima offre un servizio di sostegno psicologico individuale ai figli dei pazienti oncologici, per aiutarli a trovare un nuovo equilibrio all’interno di questa complessa esperienza e a ritrovare nuove modalità per stare insieme e per crescere.